Il satellite Flex, FLuorescence EXplorer, sarà lanciato nel 2025

29 Novembre 2022

L’Agenzia aerospaziale europea (Esa) ha annunciato lo slittamento della missione Flex. Il satellite destinato a monitorare l’attività fotosintetica della vegetazione terrestre, che con ogni probabilità “dialogherà” con una vernice Renner Italia, sarà lanciato nel 2025 e non nel 2023 come inizialmente stabilito. Sulla definizione della nuova data pare abbia inciso la crisi pandemica che ha rallentato i programmi dell’Ente. Flex decollerà dalla base Esa di Kourou nella Guiana Francese nel 2025 e orbiterà a 814 km dal suolo.

Flex e lo stato di salute del nostro pianeta

La missione FLEX (FLuorescence EXplorer) avrà l’ambizione di mappare, per almeno tre anni e mezzo, la fluorescenza della vegetazione mondiale per misurarne l’attività fotosintetica e, di conseguenza, lo stato di salute. Flex sarà in grado anche di registrare l’indice di riflettanza fotochimica e la temperatura superficiale. Dati che consentiranno di comprendere appieno l’effettiva efficienza fotosintetica e lo stress delle piante.

Negli auspici di Esa e dell’Unione Europea una migliore analisi del ciclo globale del carbonio costituirà fondamento di una corretta pianificazione agricola. L’obiettivo è la sicurezza alimentare. Una sfida decisiva a pochi giorni dal superamento della soglia degli 8.000.000.000 di abitanti.

Allo stato attuale nessuna strumentazione è in condizioni di misurare l’attività fotosintetica dallo spazio. Flex sarà in grado di farlo.

Flex volerà in coppia con la missione Copernicus Sentinel-3, in particolare lavorando in combinazione con gli strumenti OLCI e SLSTR trasportati da Sentinel-3.

La missione è l’ottava del programma Earth Explorer – Living Planet.

 

Gli strumenti scientifici in dotazione

È lo spettrometro Floris (Fluorescence Imaging Spectrometer) ad alta risoluzione il fiore all’occhiello della missione Flex.

Florix acquisirà dati nell’intervallo spettrale 500 – 780 nm e avrà un campionamento di 0,1 nm nelle bande dell’ossigeno (759–769 nm e 686–697 nm) e 0,5–2,0 nm nelle bande bordo rosso, assorbimento della clorofilla e PRI (indice di riflessione fotochimica).

Il ruolo della vernice Renner

Su indicazione dei ricercatori del Cnr, il laboratorio Renner ha formulato una vernice capace di mantenere immutata l’emissione di una molecola luminescente con un segnale simile a quello delle piante. Nei tre anni di missione, lo spettrometro Floris comparerà la fluorescenza variabile della clorofilla con quella di un emettitore a segnale costante e noto. Ovvero la vernice.

 

Perché l’Agenzia aerospaziale europea lancia dal Sudamerica

Per vincere la forza di gravità un motore a razzo deve esprimere una potenza capace di far percorrere almeno 150 km a una velocità di almeno 7,9 km/s. Lanciare un razzo dall’equatore è molto più efficiente che lanciarlo da Roma o Parigi. Perché? Perché sfrutta la velocità di rotazione terrestre. Qui si obietterà: ma tutti i punti della Terra ruotano attorno all’asse in 24 ore. È vero! Ma siccome la Terra è sferica, una città ad una latitudine come quelle di Parigi o Roma traccia una circonferenza molto più piccola rispetto a quella di Kourou che dista poco dall’equatore. E siccome tutti i punti della Terra, come dicevamo, impiegano lo stesso tempo a fare un giro completo, un punto posto sull’equatore si muove a una velocità maggiore (e precisamente aumentata di 460 m/s). In definitiva, lanciare Flex dalla Guiana Francese piuttosto che da Roma o Parigi consente di risparmiare sul carburante e di aumentare il carico scientifico del satellite.