ALFRED NOBEL, UN PREMIO PER CHI APPORTA BENEFICI ALL’UMANITÀ

17 Aprile 2019

Un premio per la ricerca e le invenzioni, per la migliore opera letteraria, per l’impegno a favore della pace mondiale. È da oltre 100 anni che a Stoccolma vengono consegnati i premi Nobel, istituiti dal genio filantropo Alfred Nobel, un uomo che alla scienza dedicò tutta la sua vita. Alfred Nobel nacque a Stoccolma, nel 1833. Suo padre, Immanuel Nobel, era un inventore e un ingegnere: dopo una bancarotta, si trasferì con moglie e figli – ne ebbero 8, ma solo 4 sopravvissero fino all’età adulta – a San Pietroburgo. Qui, il piccolo Alfred, venne istruito privatamente, dimostrando subito una particolare predilezione per le lingue straniere e la chimica. E non avrebbe potuto essere altrimenti: di lì a pochi anni, infatti, scoprì la dinamite. Nel 1867 a Geestacht, in Germania, depositò il brevetto.

LA DINAMITE, UNA SVOLTA EPOCALE

Il busto di Alfred Nobel a Geesthacht

La dinamite è un esplosivo: il termine deriva dal greco δύναμις, dynamis, forza, potere. Si tratta di un preparato, considerato più sicuro – perché più stabile – degli altri esplosivi in uso all’epoca della sua scoperta. In quegli anni, infatti, veniva utilizzata la nitroglicerina, inventata dal chimico italiano Ascanio Sobrero nel 1847, un liquido molto sensibile alle scosse e alle variazioni termiche e temporali. La dinamite è un trattamento della nitroglicerina, che veniva miscelata con sostanze assorbenti e infiammabili a base di farina fossile e una leggera quantità di carbonato di sodio. Con il tempo, però, si riscontrò un’alta probabilità di rilascio della nitroglicerina: di conseguenza, si cominciarono a ricercare altri prodotti esplosivi più stabili. In foto, Il busto di Alfred Nobel a Geesthacht.

L’IMPIEGO DELLA DINAMITE NELL’INDUSTRIA EDILIZIA

Un francobollo commemorativo

Nel periodo in cui la dinamite fu considerata l’esplosivo migliore in commercio, Nobel aprì società e laboratori in una ventina di Paesi, tra cui l’Italia: uno dei suoi più grandi stabilimenti, infatti, nacque a Valloja di Avigliana, vicino a Torino. La dinamite veniva usata nell’industria mineraria e nelle cave, nella costruzione edilizia, nelle demolizioni e, in misura minore, in campo bellico. Questo impiego massiccio ampliò il ventaglio dei brevetti a nome Nobel – se ne contano 360 –, rendendolo, di fatto, un imprenditore ricchissimo. Riconoscendo una parte di paternità dell’invenzione della dinamite anche a Sobrero, gli intestò un vitalizio. In foro, un francobollo commemorativo di Antigua.

ALFRED NOBEL, NON SOLO DINAMITE

Con il passare degli anni, Nobel continuò sia i suoi affari sia i suoi esperimenti: nel 1875 inventò la gelignite, esplosivo gelatinoso ancora più stabile e potente della dinamite. A differenza della dinamite, la gelignite non soffre di instabilità come la perdita di nitroglicerina dalla matrice solida. La composizione chimica fa sì che possa essere maneggiata senza protezioni: brucia lentamente e non può esplodere senza detonatore, perciò può essere immagazzinata con sicurezza. Nel 1887 brevettò la balistite, una polvere senza fumo, base della futura cordite, polvere infume più moderna e oggi praticamente fuori produzione. In foto, un francobollo commemorativo svedese.

LA MORTE DEL FRATELLO LUDVIG E L’ISTITUZIONE DEL PREMIO

Nel 1888 a Cannes morì suo fratello minore Ludvig. Per errore, un giornale francese pubblicò il necrologio di Albert, criticandolo con durezza per l’invenzione della dinamite: «Il mercante di morte è morto. Alfred Nobel, che divenne ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile, è morto ieri», scrissero. Quelle parole lo misero in grande difficoltà, tanto da cominciare a pensare a come sarebbe stato ricordato dopo la sua morte: le sue scoperte dovevano servire a fare progredire la scienza e la tecnica, questa era la sua intenzione. Così, nel 1895 scrisse il suo celebre testamento, con il quale istituì che i redditi della sua immensa fortuna fossero devoluti al finanziamento di cinque premi, quelli che in futuro sarebbero diventati noti come premi Nobel. Nell’immagine, una delle medaglie che vengono consegnate ai premi Nobel.

UN RICONOSCIMENTO PER CHI APPORTA BENEFICI ALL’UMANITÀ 

Stoccolma

Negli ultimi anni della sua vita, Nobel convisse con il tormento delle possibili applicazioni belliche e distruttive delle sue scoperte: decise proprio per questo di volere vedere il suo nome legato alla premiazione di chi sarebbe riuscito ad apportare «i maggiori benefici all’umanità» per le sue ricerche, scoperte e invenzioni, per l’opera letteraria, per l’impegno in favore della pace mondiale. Nel 1896 morì per un’emorragia cerebrale in Itali, a Sanremo. I primi premi vennero consegnati, naturalmente a Stoccolma, nel 1901: il premio per la pace, per la letteratura, per la chimica, per la medicina e per la fisica. Dal 1969 esiste anche il premio per l’economia in memoria di Alfred Nobel, istituito in seguito a una donazione della Sveriges Riksbank e da allora gestito insieme ai premi originari. Nell’immagine, Stoccolma.