COLORART: IL BIANCO SPIRITUALE PER DISTINGUERSI DALLA MASSA

25 Settembre 2019

Nel film Il Mago di Oz le scene ambientate in Kansas sono girate in bianco e nero, il mondo di Oz è a colori. Il Kansas, un’austerità a cui tendere, Oz, la frivolezza da evitare. I film in bianco e nero, cinema d’autore serio e concreto come quello Neorealista e le pellicole a colore, ingenue e dozzinali, in perfetto stile hollywoodiano. Il “mangiare in bianco” per rimettersi in riga, il “farne di tutti i colori” con un comportamento sopra le righe e inopportuno. Una contrapposizione netta che non ammette vacillamenti e che affonda le radici nella cultura inglese Cinquecentesca, quando era preferibile un understatement fatto di abiti monocromatici contro i colori sgargianti proposti dalla nascente cultura capitalistica.

 

IL BIANCO E L’INVENZIONE DELLA STAMPA

Il foglio bianco, l’inchiostro nero

Uno dei momenti chiave di questa guerra fredda tra bianco e colore è l’invenzione del libro tipografico di Gutenberg che, per ragioni tecniche ed economiche, propone – e impone – la lettura di un testo nero su uno sfondo bianco, lontano dalle pergamene antiche, sempre tinte per avere pagine rosse scritte in oro e pagine nere scritte in bianco. Foglio bianco e inchiostro nero, sulla carta stampata e, per estensione, anche negli ebook; foglio colorati e testo sgargiante nei libri per bambini. Una contrapposizione che si perpetua, ispirandosi al vergine candore delle sculture greche e romane (e pazienza se, ai tempi, erano finemente colorate: i pigmenti, però, non sono sopravvissuti attraverso i secoli) in aperto contrasto ai colori proposti dall’industrializzazione.

 

IN ORIENTE È IL COLORE DEL LUTTO

Ercole e Lica di Canova

È il colore della dell’igiene e della freschezza: un frigorifero, le lenzuola, il camice del medico. È il sofisticato colore della purezza e della spiritualità, quello che veste le divinità e gli angeli. Così è deciso, almeno nel mondo Occidentale. Perché in Oriente ha un sapore ben diverso: sono bianchi gli angeli, le nuvole e il paradiso, e per questo è il colore del lutto. Noi, al contrario, associamo all’evento luttuoso il nero. Ed è anche per questa spiccata ambivalenza che il bianco, come il nero, deve essere interpretato a partire da un preciso contesto socio-culturale e storico.