JOHN DALTON: L’ATOMO È INDIVISIBILE

4 Settembre 2019

Esattamente 175 anni fa – era il 27 luglio 1844 – moriva a Manchester John Dalton. Chimico, matematico e fisico. Meteorologo e insegnante.

John Dalton è una delle figure più rappresentative della storia della chimica. John Dalton è nato a Eaglesfield nel 1766 da una famiglia quacchera, ricevette un’istruzione in casa e nelle scuole religiose. Si occupò inizialmente di meteorologia e compì per anni metodiche rilevazioni sulle condizioni atmosferiche che lo indussero a studiare le caratteristiche generali dell’atmosfera e quindi delle miscele gassose. Ciò fu all’origine delle esperienze che gli permisero di enunciare nel 1801 la legge delle pressioni parziali (in un miscuglio di gas ideali la pressione totale è data dalla somma delle pressioni parziali dei singoli componenti). Fu autore di numerose ricerche, ma la più rilevante è senza dubbio quella che ha portato alla teoria atomica della materia, della quale fu considerato il fondatore.

JOHN DALTON, LA TEORIA ATOMICA DELLA MATERIA

John Dalton e la teoria atomica della materia

John Dalton nel 1803 propose la sua teoria atomica basandosi sulle tre leggi fondamentali della chimica, di cui una da lui stesso postulata (le altre due erano la legge sulla conservazione della massa di Lavoisier; la legge delle proporzioni definite di Proust). Il chimico inglese intuì che solo immaginando la materia costituita da atomi piccolissimi, indivisibili, indistruttibili e non creabili, si potevano spiegare le tre leggi di cui sopra, arrivando così a formulare il modello atomico di Dalton. La teoria atomica di Dalton può essere riassunta attraverso i seguenti postulati:

  • la materia è formata da atomi piccolissimi, indivisibili e indistruttibili;
  • tutti gli atomi di uno stesso elemento sono identici e hanno uguale massa;
  • gli atomi di un elemento non possono essere convertiti in atomi di altri elementi;
  • gli atomi di un elemento si combinano, per formare un composto, solamente con numeri interi di atomi di altri elementi;
  • gli atomi non possono essere né creati né distrutti, ma si trasferiscono da un composto a un altro.

GLI ERRORI DELLA TEORIA DI JOHN DALTON NON NE INFICIANO LA MEMORIA

A Manchester c’è John Dalton Street

Oggi sappiamo che la teoria di Dalton non era esente da errori: per esempio, oggi sappiamo che gli atomi si possono dividere tra nucleo ed elettroni Altri errori dello scienziato inglese furono il ritenere che i composti si producessero quantitativamente nel modo più semplice possibile e che gli elementi puri fossero composti da singoli atomi (mentre questo avviene solo per i gas nobili). La legge dei volumi di Gay-Lussac del 1808 portò infatti ad alcune contraddizioni con la teoria di Dalton che arrivò persino a rifiutare in blocco la legge del fisico francese. La soluzione al problema fu trovata dal fisico italiano Avogadro grazie all’introduzione del concetto di molecola. Tutto ciò, però, non nega la fondamentale importanza che essa ha rappresentato per il progresso della chimica.

IL DALTONISMO NACQUE PER CASO

Dalton, oltre a essere un grande chimico, aveva una singolare caratteristica, di cui è rimasta traccia nel termine “daltonico”: era discromatoptico, ossia cieco ad alcuni colori. Per molti anni non si rese conto di vedere il mondo in maniera diversa dagli altri: lo scoprì di colpo nel 1794, quando indossò un indumento rosso fuoco – c’è chi dice un abito, c’è chi dice un paio di calzini – pensando fossero neri, come da imposizioni della fede quacchera. Per quella scelta fu rimproverato, scatenando in lui il desiderio di scoprirne di più sul suo difetto visivo. Arrivò così a descrivere per la prima volta la discromatopsia ereditaria. Solo suo fratello, annotò, sembrava avere il suo stesso difetto. Morì a Manchester nel 1844.

DALTON IN NON SI DEVE PROFANARE IL SONNO DEI MORTI

Si chiama John Dalton Street la prima canzone della colonna sonora firmata da Giuliano Sorgini dell’horror italo-spagnolo Non si deve profanare il sonno dei morti (in inglese tradotto come Let Sleeping Corpses Lie, ma noto anche come The Living Dead at the Manchester Morgue). Il film è del 1974 ed è diretto da Jorge Grau: distribuito in oltre 15 Paesi, è diventato un vero cult tra gli appassionati del genere. Ambientato a Manchester – dove John Dalton visse dal 1793, dove nel 1844 morì e dove c’è una strada che porta il suo nome –  è la storia di un ragazzo e una ragazza che, trovatisi accidentalmente nella brughiera inglese del Lake District dove il Governo sta sperimentando un apparecchio ad ultrasuoni per uso agricolo, si imbattono in alcuni zombie da esso riportati in vita.