IL DRAGON BLOOD TREE, L’ALBERO DEL “SANGUE DI DRAGO” IN YEMEN

2 Ottobre 2019

Un labirinto di rami che si intersecano l’uno con l’altro, che finiscono in alto in un’aureola di foglie. Sono i dragon blood trees, piante succulente da cui si estrae il “sangue di drago”, una resina di colore rosso usata nei tempi antichi sia in medicina, sia come incenso o colorante.

Con la loro caratteristica chioma a forma di ombrello rivoltato, i dragon blood trees si adattano a sopravvivere anche in territori aspri e crescono in climi tropicali, desertici e steppici. Sono diffusi in Yemen e in particolare nell’arcipelago di Socotra, un remoto insieme di isole sperdute nell’Oceano Indiano, vicine alla costa della Somalia.

L’ARCIPELAGO DI SOCOTRA

In passato, le isole erano pressoché irraggiungibili a causa delle tempeste monsoniche e della mancanza di approdi riparati. Gli affascinanti racconti dei pochi viaggiatori che riuscirono ad arrivarci parlavano di una terra ricca di magie e di stregoni, capaci addirittura di rendere le isole invisibili.

Oggi, dopo la riunificazione dello Yemen, ha iniziato ad approdare qualche nave ed è stata costruita una pista di atterraggio per gli aerei. Comunque il turismo non è ancora sviluppato e l’economia dell’isola è basata sull’agricoltura e l’allevamento: i principali prodotti sono il dattero, il ghi, il tabacco e il pesce.

La maggior parte degli abitanti delle isole sono indigeni di Soqotri, appartenenti alla tribù di Al-Mahrah. Dal 2008 l’arcipelago è inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco, per la sua elevatissima biodiversità: il 37% delle 825 specie di piante sono uniche al mondo.

IL SANGUE DI DRAGO

Secondo la leggenda, i dragon blood tree sarebbero nati dal sangue caduto sul terreno durante una sanguinaria battaglia tra un drago ed un elefante. Ecco perché avrebbero questa caratteristica resina di colore rosso scuro, che sull’isola è usata come ingrediente fondamentale nei tradizionali riti magici e alchemici.

Gli indigeni utilizzano questa linfa anche come stimolante, astringente, o come sostanza abortiva. Sciolta nell’acqua, diventa un ottimo dentifricio e viene usata per curare i reumatismi. Le donne la spalmano sulle labbra come rossetto. Oltre a queste funzioni, questa resina è anche un’ottima colla per le ceramiche locali.