COLORART: IL GIALLO SIMPSON E IL GIALLO DELLE PAGINE GIALLE

3 Giugno 2019

Ci sono almeno tre ragioni alla base della scelta di Matt Groening di scegliere il giallo per la sua famiglia di Springfield: I Simpson. La motivazione più nota è quella della volontà di renderli riconoscibili mentre si fa zapping: scorrendo i canali, zac, il loro giallo ci colpisce e rapisce, facendoci subito capire che in onda c’è una delle famiglie più famose della televisione. Il secondo motivo, più sottile, è legato al fatto che, con la televisione, ognuno può decidere la saturazione dei colori sullo schermo. Così, per non indugiare in sfumature e piccolissime variazioni di disneyana memoria – vittime giurate della visualizzazione a schermo –, Groening punta su colori piatti, sgargianti e ipersaturi. Nessuno vede, in tv, Homer dello stesso colore, ma per tutti lui è “di quel giallo lì”, qualsiasi sfumatura di giallo si abbia in mente nel condividere questa espressione. Tutto, come detto, nei Simpson è saturo: il giallo della pelle, certo, ma anche il blu dei capelli di Marge e Milhouse, l’arancione della maglia di Bart e del vestitino di Lisa. Terzo motivo, più di interpretazione, è che il giallo richiama una condizione di salute non ottimale, colpa anche del junk food che spesso i nostri beniamini assumono.

 

Le PAGINE GIALLE E LA NECESSITÀ DI STAMPARE UN ELENCO TELEFONICO SU CARTA GIALLA

Yellow Pages, le Pagine Gialle

Le icone gialle sono innumerevoli: dai taxi di New York, gialli per essere visibili da lontano alle Pagine Gialle. A proposito: perché le Pagine Gialle sono gialle? Leggenda narra che nel 1883, a uno stampatore di Cheyenne, in Wyoming, venne commissionata la lavorazione di un elenco telefonico con poche decine di nominativi (il primo telefono era stato brevettato solo tre anni prima, erano ancora pochi quelli che potevano permetterselo). Lo stampatore aveva finito la carta bianca e, per non dovere aspettare l’arrivo della carta bianca che aveva ordinato, scelse di stamparli sulla carta gialla, di cui disponeva in abbondanza. Come spesso accade, le rivoluzioni cominciano da una casualità: molti apprezzarono la scelta della stampa nero su giallo, meno faticosa per gli occhi rispetto al canonico bianco-nero.  L’enorme successo delle Yellow Pages cominciò allora e alla fine degli anni ’60 arrivò anche in Italia.