Renner Fabbrica Aperta, Aldrovandi: riconoscenti a Minerbio e ai minerbiesi

20 Maggio 2019

In barba al maltempo. Grande festa sabato scorso. Era il giorno di Fabbrica Aperta. In settecento hanno varcato la soglia di Renner Italia per vedere dove e come nascono le vernici dei grandi marchi dell’arredo.
L’evento per Renner è stato anche e soprattutto un atto di amore nei confronti della cittadina che ne ospita il sito industriale. «In appena quindici anni qui siamo riusciti a costruire una realtà che alla fine del 2019 occuperà 350 dipendenti. Stiamo riaprendo capannoni che negli anni della crisi avevano abbassato le saracinesce – ha ricordato il direttore generale, Lindo Aldrovandi -. Siamo riconoscenti nei confronti dei minerbiesi e del territorio che ci ospita. Qui vive gente laboriosa, pragmatica, estremamente capace. Noi ci sentiamo orgogliosamente minerbiesi. A Minerbio vogliamo continuare a investire, a produrre e a creare opportunità per tutti. Questa giornata è stata realizzata soprattutto per loro, perché Renner appartiene a Minerbio».

E Minerbio ha risposto con un grande abbraccio. Al seguito di 30 guide d’eccezione, ovvero gli stessi chimici, operai e impiegati che concorrono a realizzare le vernici hi-tech, i visitatori hanno potuto esplorare i laboratori e gli impianti. Un tour che ha attraversato i 98.000 metri quadri del sito industriale.
Hanno scoperto, tra l’altro, che Renner vanta un patrimonio di 6.000 formule, che nel 2018 sono stati distribuiti 30.000.000 di chili di vernice a ogni latitudine del mondo e che ogni giorno nei laboratori nascono 5 nuovi prodotti.
Numeri importanti per vernici che rispettano l’ambiente e che, grazie agli studi di color design, anticipano le tendenze del mondo dell’arredo.

«Chi è stato con noi ha potuto fare una full immersion – ha aggiunto Aldrovandi -. Molti non sapevano, ad esempio, che le vernici Renner Italia sono fatte con materie prime controllate, provenienti al 95% dai paesi dell’Unione Europea. Selezioniamo i nostri fornitori anche in base al loro modello industriale: vogliamo che tutti gli attori della nostra filiera aderiscano ai nostri valori. Per questo, esigiamo che le preziose risorse del nostro ambiente siano preservate e che ogni lavoratore sia trattato con dignità e rispetto».
Renner, infatti, è da sempre considerata un’azienda olivettiana. L’etica da queste parti è un tratto distintivo. Nell’ultimo anno, grazie alla contrattazione di secondo livello, ciascun dipendente ha ricevuto un premio da 2.950 euro. Negli ultimi 9 anni ogni lavoratore ha complessivamente portato a casa 20.435 euro in più rispetto alle 14 mensilità (il contratto nazionale ne prevede 13, nb).

Fabbrica Aperta è stata scandita dai sorrisi. Gli ottoni dei Musicanti di San Crispino, ironica banda romagnola, hanno fatto da colonna sonora.

Si è rivisto Duilio Pizzocchi. Il comico bolognese ha rispolverato uno dei suoi personaggi meglio riusciti: Ermete Bottazzi, ferocissimo e cinico camionista, lanciato sull’asfalto coi suoi carichi improbabili.

Ma Fabbrica Aperta è stata anche un evento per famiglie. I più piccoli (ma anche gli adulti non hanno disdegnato) si sono cimentati con i giochi in legno di una volta. Quelli dei nonni. Nel corso della mattinata si sono tenuti anche painting show, spettacoli di giocoleria e mimo.

Sui social non si sono fatti attendere i commenti dei partecipanti. «Complimenti! Da questo incontro trapelano collaborazione, sinergia e stimoli al top! È stato un Piacere partecipare», ha scritto Valentina Parma sulla pagina Facebook di Renner Italia. «Bello molto bello» ha ribattuto Lorella Musi. Mentre Diana Pedrazzi ha parlato di «Azienda di grande esempio, che ha trovato una delle chiavi fondamentali per “funzionare”… il dipendente felice ma soprattutto valorizzato. Bellissima esperienza organizzata al meglio!». Per Bartolomeo Loffredo vi sono state «accoglienza meravigliosa ed organizzazione eccellente». «Bellissima esperienza … un’azienda efficiente all’avanguardia – gli ha fatto eco Francesco Baldi -. È uno staff felice di lavorarci . Complimenti a tutti». Rita Tugnoli dal canto suo ha ringraziato l’azienda «per averci permesso di conoscervi meglio… un fiore all’occhiello per Minerbio… grazie per la bell’esperienza».

Sono soltanto alcuni dei messaggi recapitati attraverso i social. Un motivo di soddisfazione in più per un’impresa che si sente orgogliosamente parte del territorio bolognese.